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La malattia di Parkinson: una curiosità storica




Una curiosità affascinante sulla malattia di Parkinson è che già circa mille anni prima di Cristo, gli antichi indiani avevano descritto questa malattia nei loro manuali di medicina ayurvedica. Nei testi, essa era conosciuta con il nome di Kampavata, dove "kampa" significa tremore.


Gli antichi medici indiani consigliavano ai pazienti affetti da questa malattia di consumare legumi, in particolare fagioli e fave. Questo consiglio, apparentemente semplice, si è rivelato straordinariamente lungimirante. Infatti, le fave sono ricche di levodopa, il principio attivo che oggi è alla base del trattamento farmacologico moderno del Parkinson.


Le leguminose nella medicina ayurvedica:

  • Mucuna pruriens: Un altro legume utilizzato nella medicina ayurvedica è la Mucuna pruriens, conosciuta anche come "velvet bean". Questo legume contiene quantità significative di levodopa e viene utilizzato ancora oggi in alcune preparazioni naturali per gestire i sintomi del Parkinson.

  • Fave: Le fave, o Vicia faba, sono particolarmente note per il loro alto contenuto di levodopa. La levodopa è un precursore della dopamina, un neurotrasmettitore carente nel cervello dei pazienti con Parkinson. Il consumo di fave può quindi aumentare i livelli di dopamina, migliorando i sintomi motori della malattia​ (BMJ JNNP)​​ (Parkinson's Resource Organization)​.


Questo esempio storico dimostra come la conoscenza tradizionale possa integrarsi con la medicina moderna, offrendo soluzioni naturali ai problemi di salute. La comprensione e l'utilizzo di questi rimedi naturali da parte degli antichi indiani ci insegnano l'importanza di considerare tutte le opzioni disponibili, specialmente quelle che hanno resistito alla prova del tempo.


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Buona salute a tutti!


Pazienti Parkinson Italia

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